PIANTE PIÙ FORTI E CIBO PIÙ BUONO

Museo Egizio, Sala Conferenze via accademia delle scienze 6, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Vittoria Brambilla. Da 10.000 anni miglioriamo le nostre piante per averle più forti, più sane, più buone: quelle che coltiviamo oggi sono il frutto del lavoro di generazioni di agricoltori ma, per restare al passo con la crescita della popolazione mondiale e la necessità di salvaguardare il pianeta, non possiamo fermarci qui. Oggi possiamo avere piante ancora più produttive e ottimo cibo grazie a nuove tecnologie genetiche che ci permettono di agire direttamente sul DNA delle piante migliorandole, in modo simile a quello che hanno fatto gli agricoltori per millenni, ma in modo rapidissimo. Queste tecnologie, tra cui la tecnologia CRISPR, devono entrare a fare parte della cassetta degli attrezzi del miglioratore genetico delle piante nel futuro.

LA STORIA IN CAMPO, COME È CAMBIATA L’AGRICOLTURA

Museo del Risorgimento, Sala Codici Piazza Carlo Alberto 8, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Tito Menzani L’opinione pubblica si è convinta che raramente i prodotti agroalimentari di oggi siano genuini e di qualità, e che viceversa nascondano molte insidie. A ciò si accompagna la mitizzazione delle campagne del passato, percepite come bucoliche e generose, e popolate da famiglie contadine che mangiavano cibi sani. Si tratta di uno dei tanti stereotipi che riguardano l’agricoltura di una volta. Proveremo a smontarli, per restituire una più corretta immagine della società preindustriale.

LA SOSTENIBILITÀ DAL SEME ALLA FORCHETTA

Circolo dei Lettori, Sala Grande Via Gianbattista Bogino, 9, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Sergio Saia  La sostenibilità implica la possibilità di mantenere un prodotto, processo o servizio senza alterarne la possibile fruizione da parte delle generazioni future, quindi preservandone le risorse. Tale concetto è multifattoriale e alberga in sé i concetti di sostenibilità ambientale, economica e sociale (ivi inclusa la sicurezza alimentare). Nel caso dei prodotti agricoli e in particolare degli alimenti, tale dibattito include anche l’uso del suolo, stante la limitata superficie globale e l’esigenza di mantenere una superficie minima a usi naturali. Nel dibattito esploreremo le componenti della sostenibilità nella filiera degli alimenti, dalla produzione dei mezzi tecnici alla coltivazione, al trasporto, alla trasformazione, all’uso e allo smaltimento dei rifiuti e alle implicazioni sociali di determinate scelte a scala nazionale, comunitaria e globale.

CAMBIAMENTI NEL MONDO DEL LAVORO

Museo del Risorgimento, Sala Codici Piazza Carlo Alberto 8, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Elsa Fornero e Roberto Moncalvo Sempre più spesso il lavoro, e la fase educativa che lo precede, sono oggi fattori di marginalizzazione e di disparità anziché di inclusione, di equità, di realizzazione. Alla base di tutto ciò vi sono fattori economici, demografici, tecnologici, istituzionali. È possibile, e necessario, invertire la tendenza all’impoverimento del lavoro con politiche lungimiranti e coerenti, da affiancare, con nuovi investimenti e provvedimenti, a quelli già previsti nel PNRR. Negli ultimi 10 anni, in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), è cresciuto il numero di imprese agricole guidate da giovani per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendita diretta fino alle bioenergie e all’economia green. Nell’arco, quindi, di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni e le aziende guidate da under 35 hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% grazie alla capacità di innovazione e il 50% di occupati in più per azienda. A questo scenario si aggiunge il boom di iscrizioni alle […]

GLI AGRUMI – LE INTERVISTE IMPOSSIBILI DI ANTONIO PASCALE

Circolo dei Lettori, Sala Gioco Via Gianbattista Bogino, 9, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Giuseppe Barbera e Antonio Pascale L’arancio, "re, principe e signore di tutti gli arbori". Nato nelle regioni asiatiche alle pendici dell’Himalaya, l’arancio è giunto nel Mediterraneo ai tempi degli arabi, dapprima con la specie amara e quindi, alla fine del XV secolo, con quella dolce. Ha presto occupato un posto privilegiato nelle campagne, nei giardini, sui mercati e costituito fiorenti economie nelle regioni del sud, mentre al nord sono sorte monumentali architetture che lo proteggessero dal freddo invernale. Avventure di viaggio, pagine di letteratura, importanti pitture ne hanno accompagnato il diffondersi ovunque nel mondo.

IL PONTE: L’ALIMENTAZIONE DI DOMANI TRA DIETA MEDITERRANEA E CIBO SINTETICO

Cavallerizza Reale Via Giuseppe Verdi 9, Torino, Italia

Una tavola rotonda con: Enrico Allasia, contitolare e amministratore di Allasia Plant di Cavallermaggiore (Cuneo), azienda vivaistico-forestale, presidente di Confagricoltura Piemonte, presidente dell’Unione Agricoltori - Confagricoltura Cuneo, presidente nazionale dell’Associazione pioppicoltori. Gabriele Carenini, presidente regionale CIA Piemonte, dirigente della CIA Agricoltori Italiani, presidente del Centro di Assistenza Agricola di CIA, è anche imprenditore ortofrutticolo a Valmacca nell’azienda di famiglia che ha rilevato nel 2004. Bruno Mecca Cici, conduce l’azienda agricola Venturino Maddalena, sita nel comune di Leinì e specializzata nell’allevamento di bovini da carne di razza piemontese. Dal 2009 in Coldiretti, dove oggi ricopre il ruolo di presidente di Coldiretti Torino. È presidente dell’Associazione Agrimercato di Torino e vice-presidente di ANABORAPI. Modera Laura de Donato, laureata in Giurisprudenza e Scienze Politiche Internazionali, giornalista specializzata in scienza e ambiente, dal 2002 è redattrice e conduttrice del TgrLeonardo (Rai3), il primo quotidiano europeo di scienza e ambiente.

GLI ALBERI DI PINOCCHIO: DAL LEGNO DELLA VITA AI CINQUE ZECCHINI

Museo Egizio, Sala Conferenze via accademia delle scienze 6, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Stefano Jossa Pinocchio si radica nella terra, al punto che è potuto diventare un’allegoria non solo dell’«umile Italia», ma anche del duro lavoro contadino. Dall’altro lato c’è il fascino capitalistico del guadagno facile. Muovendosi tra il «pezzo di legno» da cui tutto comincia e gli zecchini d’oro che lo portano al confine della morte, Pinocchio diventerà natura coltivata, figlio di una via italiana alla modernità che è ancora tutta da svolgere.

NATURA È CULTURA: VIAGGIO NELLA COSTRUZIONE DI UN’IMMAGINE

Circolo dei Lettori, Sala Grande Via Gianbattista Bogino, 9, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Ilaria Gaspari Talmente radicata è l’abitudine a veder contrapposta la natura a tutto quello che è artificiale o artificioso, in una parola culturale, che ci dimentichiamo del fatto che ogni paradigma è frutto di un’elaborazione concettuale. Compreso quello di ”natura“: una parola che proveremo a indagare nelle sue molte declinazioni, per sfatare la mistica dell’opposizione natura/cultura e per provare, con qualche strumento filosofico preso in prestito da Baruch Spinoza, a cui dobbiamo una delle più eclatanti, stimolanti e rivoluzionarie rappresentazioni della natura e del posto che occupiamo all’interno del suo sistema. Per ricordarci l’importanza di coltivare, e di coltivarci: anche la radice di cultura è una radice agricola.

IL FICO D’INDIA – LE INTEVISTE IMPOSSIBILI DI ANTONIO PASCALE

Circolo dei Lettori, Sala Gioco Via Gianbattista Bogino, 9, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Paolo Inglese e Antonio Pascale  Arbore o mostro? Questa è la domanda che si fece Oviedo y Valdés e, con lui, i conquistadores spagnoli. In fondo, dopo 36 anni di ricerca, è la stessa domanda che mi pongo anche io. Raccontare questa specie significa entrare nei misteri della complessità di quello che Garcia Lorca chiamò "Laocoonte salvaje". Un miracolo di adattabilità e di resilienza difficilmente eguagliabile. Lui arrivò nel XVI secolo, ma, oggi, i nuovi tropici italiani sono Mango, Avocado, Papaja e tanti "minori". L’Italia esotica che sta diventando e diverrà cultura; novità come un tempo lo furono gli agrumi, oppure lo stesso fico d’India e prima ancora tutte le specie che oggi non possono non dirsi "italiane". Una storia, la nostra, dell’esotico che diventa tradizione.

ANIMALE, VEGETALE O… IL CIBO DI DOMANI

Museo Egizio, Sala Conferenze via accademia delle scienze 6, Torino, Seleziona uno Stato:, Italia

con Maria Caramelli e Luca Simone Cocolin La crisi ambientale ha diverse conseguenze sulla salute umana, ma sono poco note quelle che incidono sulla nostra sicurezza alimentare. Il cambiamento climatico, infatti, pone nuovi rischi per la salute dei cibi, in modo particolare a causa del riscaldamento globale. Anche le zoonosi, malattie emergenti che dagli animali arrivano all’uomo, sono strettamente legate al cambiamento climatico. In una fase così critica, quali opportunità - e quali rischi - possono fornire i nuovi alimenti, quali insetti e cibi sintetici?