AgriCultura, tutto quello che fa e farà l’agricoltura, con Chiara Valerio. Essere o non essere un nativo digitale è la questione amletica che la mia generazione - sono nata alla fine degli anni Settanta del Novecento - è stata forse la prima a porsi, rispondendosi, a un certo punto e tenacemente no. Come spesso accade, tuttavia, il sì e il no, non sono una risposta soddisfacente. Così, per rispondermi meglio, e soprattutto cercare di sciogliere se ci sia differenza tra premere un tasto su un dispositivo e danzare per la pioggia - nel primo caso, la danza della pioggia si rivolge a una qualche divinità e il dispositivo che ne attiva l’intervento è il nostro corpo - sono tornata al primo computer, un 286, dove la programmazione sembrava un gioco, e i giochi insegnavano a valutare gli angoli. Una breve e faziosa ricostruzione della nostra storia d’amore e dipendenza dalla tecnologia, quantomeno della mia.