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IL MIO PRIMO COMPUTER E IO

Museo Egizio, Sala Conferenze via accademia delle scienze 6, Torino

AgriCultura, tutto quello che fa e farà l’agricoltura, con Chiara Valerio. Essere o non essere un nativo digitale è la questione amletica che la mia generazione - sono nata alla fine degli anni Settanta del Novecento - è stata forse la prima a porsi, rispondendosi, a un certo punto e tenacemente no. Come spesso accade, tuttavia, il sì e il no, non sono una risposta soddisfacente. Così, per rispondermi meglio, e soprattutto cercare di sciogliere se ci sia differenza tra premere un tasto su un dispositivo e danzare per la pioggia - nel primo caso, la danza della pioggia si rivolge a una qualche divinità e il dispositivo che ne attiva l’intervento è il nostro corpo - sono tornata al primo computer, un 286, dove la programmazione sembrava un gioco, e i giochi insegnavano a valutare gli angoli. Una breve e faziosa ricostruzione della nostra storia d’amore e dipendenza dalla tecnologia, quantomeno della mia.

IL GRANO – LE INTERVISTE IMPOSSIBILI DI ANTONIO PASCALE

Circolo dei lettori di Torino Via Gianbattista Bogino, 9, Torino

Interviste impossibili, con Antonio Pascale e Luigi Cattivelli. Il frumento è la specie più coltivata al mondo e da solo fornisce il 20% di tutte le calorie e di tutte le proteine consumate dall’uomo. Quali sono i motivi di questo successo e perché ancora oggi il frumento è alla base della nostra alimentazione? Cosa rende prodotti come il pane e la pasta così buoni? Sempre più spesso si incontrano prodotti a base di farro, spelta, kamut, monococco, tritordeum, oppure fatti con varietà più o meno "antiche", caratterizzati da vere o presunte proprietà nutrizionali. Cosa c’è di vero? Cosa è marketing e cosa è scienza?

LA TRADIZIONE INVENTATA: QUANDO IL KM ZERO ERA UNA DURA NECESSITĂ€…

Museo del Risorgimento, Sala Codici Piazza Carlo Alberto 8, Torino

AgriCultura, tutto quello che fa e farà l’agricoltura, con Alberto Grandi. La storia della cucina italiana e di molti prodotti tipici viene spesso raccontata come se gli italiani avessero sempre vissuto nell’abbondanza e consumando cibi di qualità. La verità è molto diversa: fino agli anni del boom economico, gli italiani hanno dovuto spesso fare i conti con la fame e con un’alimentazione monotona. Quando il km zero era una dura necessità e non uno slogan ideologico, al nord ci si ammalava di pellagra e al sud imperversavano molte altre malattie da carenza e la denutrizione.