Giornalista e divulgatore scientifico, Donatello Sandroni è laureato in Scienze Agrarie presso l’UniversitĂ degli Studi di Milano con una tesi sul fenomeno dell’eutrofizzazione delle acque. Ha svolto attivitĂ di ricerca presso il gruppo di ecotossicologia della medesima universitĂ , conseguendo anche un dottorato di ricerca in Chimica, Biochimica ed Ecologia degli Antiparassitari. In un’intervista realizzata in esclusiva per il sito di Coltivato dal giornalista Luca Fiocchetti, Donatello Sandroni fa chiarezza su alcune delle grandi tematiche legate all’agricoltura di oggi: cambiamenti climatici, agricoltura, agrofarmaci e fertilizzanti.
Il cambiamento climatico ha portato sconvolgimenti nel settore dell’agricoltura e nel mondo vegetale in generale. Come si difendono le colture da attacchi di parassiti e patologie che sono diversi da quelli che conoscevamo? L’industria degli agrofarmaci è pronta a sconfiggere queste nuove minacce e al contempo rispettare i criteri di sostenibilità ambientale?
Purtroppo i cambiamenti climatici hanno portato problemi di diverso tipo, a partire dalle sempre piĂą frequenti crisi idriche. Circa i parassiti, anche l’agricoltura patisce di infiltrazioni provenienti da altre aree del Globo. Per esempio, dal 2022 vi sono segnalazioni di insetti come Arge scita, imenottero le cui larve defogliano i mandorli. Insediato in Medio Oriente è stato segnalato per la prima volta in Puglia. Brutte notizie anche per il fico, poichĂ© nel 2021 è stato rinvenuto Criphalus dilutus, un coleottero curculionide. Originario dell’Asia è giunto in Italia a causare morie negli alberi di fico. Un altro curculionide, Xylosandrus compactus, minaccia invece il carrubo, poichĂ© le sue larve scavano gallerie nei fusti. Il problema è che i tempi di risposta fitosanitaria sono molto lunghi, poichĂ© serve completare l’iter autorizzativo dei formulati giĂ registrati, ma per colture e parassiti diversi. Esistono anche gli usi per emergenza fitosanitaria previsti dall’art. 53 del Regolamento (CE) 1107/2009, ma anche questi richiedono tempo per essere concessi. La lotta vede quindi prevalere i parassiti alieni, per lo meno nel breve periodo. Anche perchĂ©, essendo alieni, questi parassiti non trovano nemici naturali.
Lei ha studiato gli effetti negativi su acqua e suolo dell’uso spropositato dei classici fertilizzanti NPK. Giusto demonizzarli? Sono davvero insostituibili per ottenere più quantità di raccolto o ci sono metodi più naturali che possono essere usati anche dalle grandi aziende agricole?
I fertilizzanti, soprattutto quelli azotati, hanno permesso di moltiplicare le rese agrarie assecondando i ritmi di crescita della popolazione mondiale. Di certo, i prezzi modesti dei concimi minerali ne amplificarono l’impiego oltre il limite del ragionevole. Ciò ha comportato infiltrazioni di nitrati nelle acque, anche perché quell’azoto di sintesi andava a sommarsi a quello di liquami e letame, per lo meno nelle aree a forte vocazione zootecnica. Oggi le aree ZVN (zone vulnerabili ai nitrati) coprono infatti più dell’80% della Sau lombarda, veneta e friulana, con l’Emilia-Romagna superiore al 62% e il Piemonte è ormai prossimo alla metà . Di certo, false furono le accuse mosse ai fertilizzanti di causare eutrofizzazione dell’Adriatico con gli apporti di fosforo: questo elemento è praticamente immobile nel terreno e infatti si scoprì poi che i maggiori responsabili erano i detersivi. Oggi si stanno affacciando sul mercato soluzioni microbiologiche atte a catturare azoto atmosferico o a rendere disponibili fosforo e potassio già presenti nei suoli. Ma da soli coprono solo un’inezia dei fabbisogni nutrizionali delle colture. Si attendono quindi sviluppi.
La seconda edizione di Coltivato si avvicina, qual è il contributo che questo Festival può dare al complesso sistema dell’agricoltura e quindi alla nostra alimentazione?
Divulgare la scienza è sempre cosa utile, soprattutto in una fase storica come quella attuale infestata da notizie volutamente e inutilmente allarmanti. L’allarmismo è infatti uno dei piĂą grandi business del Terzo millennio, con una stampa generalista per lo piĂą interessata al clamore che alla veritĂ fattuale. Al contrario del percepito comune, il cibo che consumiamo è controllato e sicuro, anche in tema di residui di agrofarmaci, come pure l’ambiente non patisce dei danni che sovente vengono millantati in base a studi che vanno spesso dall’ipotetico all’inconsistente. Basti pensare alle api, date da anni al limite della scomparsa globale, salvo scoprire che dal 1961 al 2017 le colonie mondiali di api sono salite dell’85,0% – secondo la Fao sono oggi piĂą di 100 milioni – la produzione di miele del 181,0% e la quantitĂ di miele prodotto per colonia è aumentata del 45,0%. Bene quindi comunicare la realtĂ dei fatti, come avviene a Coltivato, pur dovendo fare i conti con la bizzarra idea che un’opinione sia sempre legittima, anche quando sposi percezioni false. Al contrario, bene sarebbe che quando un’opinione sbagliata incontra fatti certi e verificabili, fosse l’opinione a cambiare, anzichĂ© pretendere di negare i fatti.